Article 4 ottobre 2022

Anticorpi anti-SARS-Cov-2 nella mucosa delle vie aeree: protezione contro variante Omicron

Un recente studio pubblicato su New England Journal ha dimostrato che livelli elevati di anticorpi nella mucosa delle vie aeree riduce il rischio di contrarre la variante Omicron del virus SARS-CoV-2. I risultati ottenuti sostengono gli attuali studi clinici riguardo alla somministrazione di vaccini spray nasali, nella lotta all’infezione e all’inarrestabile diffusione del Covid-19

L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 ha accelerato i processi di produzione e di immissione in commercio di vaccini anti-SARS-Cov-2 nell’ottica di un rallentamento della diffusione del virus a livello globale. Nonostante gli innumerevoli sforzi da parte delle istituzioni di rallentare, quanto più possibile, i nuovi casi di infezione, il virus ha continuato la sua corsa verso la mutazione, generando nuove forme di varianti. In particolare, la recente variante Omicron ha destato non poche preoccupazioni e continuano gli sforzi da parte della ricerca per comprendere in che modo è possibile arrestarne la sua capacità infettiva e se i vaccini che abbiamo, oggi, a disposizione possano davvero rappresentare uno strumento efficace nella lotta alla sua rapida diffusione.

Un recente studio pubblicato su New England Journal of Medicine, guidato dai ricercatori del Karolinska Institutet e del Danderyd Hospital, ha dimostrato che alti livelli di anticorpi nella mucosa delle vie aeree riducono il rischio di contrarre la variante Omicron del virus SARS-CoV-2.

Lo studio primario, eseguito nella primavera del 2020 al Danderyd Hospital, in Svezia, ha analizzato le risposte immunitarie contro il coronavirus di 2.149 operatori sanitari, monitorando i livelli anticorpali ogni quattro mesi.

Uno studio secondario, invece, condotto tra gennaio e febbraio 2022, ha analizzato i livelli di anticorpi anti-SARS-CoV-2 nel sangue e nelle vie aeree di 338 operatori sanitari tripli vaccinati all’inizio del periodo di screening. Uno su sei (57 partecipanti) è stato successivamente infettato da Omicron durante il periodo di screening di quattro settimane. Ciò ha consentito ai ricercatori di mettere a confronto le risposte immunitarie dei partecipanti tra quelli che avevano soltanto ricevuto le tre somministrazioni di vaccino e quelli che, invece, erano anche stati infettati da Omicron.

Sono stati misurati i livelli di anticorpi IgA (immunoglobulina A) nella mucosa delle vie aeree, perché svolgono un ruolo importante nella protezione contro le infezioni respiratorie.

Sono stati osservati livelli elevati di anticorpi sistemici (ad esempio, nel sangue) dopo tre dosi di vaccino, ma soltanto nel 62% dei casi sono stati rilevati anticorpi nelle vie aeree della mucosa (ad esempio, nel naso).

Lo studio ha dimostrato che alti livelli di anticorpi nelle vie aeree mucose sono in grado di ridurre più della metà il rischio di contrarre l’infezione da Omicron. Inoltre, elevati livelli di anticorpi nelle mucose delle vie aeree sono stati associati ad una replicazione virale inferiore tra quelli infettati dalla variante Omicron.

Inoltre, i partecipanti che avevano contratto l’infezione da SARS-CoV-2 prima della vaccinazione avevano sviluppato un numero significativamente più elevato di anticorpi a livello della mucosa delle vie aeree, rispetto a quelli che avevano soltanto ricevuto le tre dosi di vaccino senza precedente infezione. Questo conferma la cosiddetta “teoria ibrida”, secondo la quale la combinazione di infezione e vaccino fornirebbe una protezione più forte contro le infezioni, rispetto ai soli vaccini.

Come affermano gli scienziati dello studio, ad oggi, le persone contraggono l’infezione da Omicron anche se hanno ricevuto tre dosi di vaccino. Per questo motivo, è plausibile pensare che la somministrazione di un vaccino per via orale o nasale, che rappresentano le vie di ingresso del virus SARS-Cov-2 nell’organismo, possa provocare una risposta immunitaria locale, prevenendo l’infezione in una fase precoce. Diversi sono, attualmente, gli studi clinici in corso su vaccini somministrabili sotto forma spray nasale, con la speranza di poter ridurre finalmente la diffusione del virus e, quindi, di arrestarne la sua irrefrenabile mutazione.

Commenti


10.10.2022

Molto interessante come studio

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