Article 8 novembre 2022

Diagnosi differenziale dello stato epilettico

Giovanni Falcicchio

Policlinico di Bari, Ospedale Giovanni XXIII Bari

La Task Force dell’ILAE sulla classificazione dello stato epilettico (SE) nel 2015 ha definito lo SE come “una condizione in cui falliscono i meccanismi che determinano la fine di una crisi epilettica o ne vengono attivati altri diversi responsabili di un anomalo prolungamento della durata di una crisi epilettica”. Si tratta, dunque, di una condizione con potenziali conseguenze a lungo termine, tra cui la morte o il danno neuronale e la compromissione dei network neuronali, a seconda della durata e del tipo di SE.

Lo SE, in cui predomina l’aspetto motorio viene definito come SE convulsivo, in opposizione alle forme di SE non convulsivo (NCSE), in cui vi è l’assenza di sintomi motori predominanti.

La diagnosi differenziale dello SE, sia esso convulsivo che non convulsivo, costituisce una vera e propria sfida per il clinico, il quale dovrebbe subito identificare la causa scatenante al fine di individuare e definire una terapia “personalizzata” cercando, in tal maniera, di ridurre la mortalità associata allo SE ed evitare potenziali conseguenze neurologiche per il paziente.

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