Article 15 marzo 2023

Emoglobinuria parossistica notturna, traguardi raggiunti e futuri

Giornata di approfondimento dedicata all’EPN che ha visto la partecipazione dei maggiori esponenti nazionali in materia. La continua collaborazione degli attori coinvolti nel trattamento dell’EPN è fondamentale per assicurare le migliori opzioni terapeutiche al paziente e, con queste, una miglior qualità di vita

Il 7 marzo 2023 si è tenuto presso l'hotel Enterprise di Milano un simposio ECM sull'Emoglobinuria Parossistica Notturna (EPN), presieduto dal Prof. Francesco Lanza, direttore Onco-Ematologia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna-Centro ERN-BloodNet. Il ricco programma scientifico ha visto la partecipazione dei maggiori esponenti in materia, i quali hanno condiviso i risultati che sono stati raggiunti sino ad oggi, analizzato le diverse problematiche ancora esistenti e tratto spunti di riflessione per poter migliorare ulteriormente la prognosi e la qualità di vita dei pazienti con EPN.

L’EPN è una patologia rara, la cui prevalenza è stimata tra 5 e 10 casi per milione di persone, anche se spesso sottodiagnosticata. Si caratterizza per la distruzione cronica o acuta dei globuli rossi da parte del sistema del complemento, con emolisi intra- ed extravascolare e un aumento del rischio di trombosi. La malattia può insorgere in presenza di sindromi di insufficienza del midollo osseo come l'anemia aplastica e la sindrome mielodisplastica, ma può anche manifestarsi come forma isolata, nota come "EPN classica".

I pazienti affetti da EPN presentano una mutazione del gene PIG-A, che codifica l'enzima responsabile della produzione dell'ancora GPI (glicosilfosfatidilinositolo), provocando l'assenza di tale molecola a livello dei globuli rossi, nonché il deficit di CD55 e CD59, due proteine di regolazione chiave del sistema del complemento. Questo deficit fa sì che il sistema del complemento si attivi e formi un complesso di attacco alla membrana, dando inizio al processo distruttivo dell'emolisi e attivando altri componenti del sangue, quali i leucociti e le piastrine, con un conseguente aumento del rischio di trombosi.

L'EPN, oltre ad essere una malattia rara, è anche unica nel suo genere, poiché può dirci molto sulle terapie anti-complemento, il cui utilizzo in futuro potrebbe andare oltre questa condizione. Grazie ai progressi ottenuti fino ad oggi, la probabilità di sopravvivenza di un soggetto con EPN non risulta significativamente diversa dalla popolazione generale.

Durante la prima sessione del simposio, moderata dal Prof. Lanza e dalla Prof.ssa Barcellini, Responsabile di Struttura Semplice, divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, il Prof. Lucio Luzzatto, Ordinario di Malattie del Sangue presso l'Università degli Studi di Firenze, ha parlato della storia naturale dell'EPN. Rispetto ai primi anni 70 sono stati fatti enormi passi avanti sia nella diagnosi che nella gestione terapeutica dell’EPN. Infatti, si è passati dal test di Ham alla citofluorimetria a flusso per la diagnosi di EPN; così come dalle trasfusioni di sangue alle terapie anti-complemento, passando per il trapianto di cellule staminali emopoietico, per quanto riguarda la terapia.

Durante il suo intervento, il Prof. Buccisano dell'Università di Tor Vergata ha sottolineato l'importanza della diagnostica citometrica nella diagnosi dell'EPN, concentrandosi sulla citofluorimetria a flusso come tecnica di elezione. In particolare, ha parlato dell'utilità del test FLAER (Fluorescently Labelled Inactive variant of the Protein Aerolysin) per dimostrare l'assenza o presenza di EPN. I fattori importanti da considerare per l'approccio citometrico includono la selezione dei reagenti, l'analisi dei dati, e la validazione e il controllo di qualità dei test. Ha anche sottolineato l'importanza di tenere a mente le ragioni per cui si esegue il test e la possibilità di un re-testing a distanza di tempo appropriato, se necessario.

Il Dr. Di Bona dell'Ospedale di Bassano del Grappa ha presentato alcuni casi clinici per illustrare le diverse espressioni cliniche della malattia e ha sottolineato l'importanza di prestare particolare attenzione ai casi di infezione e alle gravidanze, soprattutto per le donne che risultano ad elevato rischio trombotico nel periodo post-partum.

La Dr.ssa Iori dell'AOU Policlinico Umberto I di Roma ha parlato della terapia con anticorpi anti-frazione 5 del complemento, come eculizumab, ravulizumab e crovalimab. Ha spiegato le differenze tra questi farmaci, discutendone gli output degli studi clinici ed eventuali limiti. Tutti questi farmaci anti-C5 presentano un limite dovuto al fenomeno di emolisi extravascolare.

Durante l'ultimo intervento della prima sessione, il Dr. Notaro dell'Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), ha affrontato la tematica relativa agli inibitori del complemento di nuova generazione, come iptacopan e danicopan, che agiscono sulla via alternativa del complemento. In generale, queste molecole hanno dimostrato una migliore risposta ematologica sia in monoterapia che in associazione, e le modalità di somministrazione sono relativamente semplici. Tuttavia, l'efficacia e la sicurezza a lungo termine di questi inibitori rimangono ancora da confermare.

Nella seconda sessione del simposio sull'EPN, moderata dal Dott. De Vivo dell'IRCCS Azienda Ospedaliera-Università degli Studi di Bologna e dalla Prof.ssa Sica, Professore Associato di Ematologia del Policlinico Gemelli-Università Cattolico del Sacro Cuore, hanno preso la parola il Dott. Fattizzo del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia-Oncologia dell'Università degli Studi di Milano, che ha discusso della sicurezza delle vaccinazioni anti-Covid-19 nei pazienti con EPN; il Prof. Dufour, direttore del Dipartimento di Emato-Oncologia presso l'IRCCS G. Gaslini di Genova e del Centro ERN - BloodNet, il cui intervento ha riguardato i quadri di ipoplasia/aplasia midollare acquisita in età pediatrica e le recenti evidenze in merito; ed il Dott. Ferini Strambi, presidente dell'Associazione Italiana Emoglobinuria Parossistica Notturna di Milano, che ha portato il punto di vista dell'associazione dei pazienti AIEPN.

Tenutosi a pochi giorni dalla giornata mondiale sulle malattie rare, questo simposio ha sottolineato ancora una volta l'importanza della collaborazione tra specialisti e della discussione sulle migliori opzioni terapeutiche per i pazienti con EPN, al fine di migliorare la loro qualità di vita e la prognosi della malattia.

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