Article 21 novembre 2022

Mettiti le cuffie e ascoltami!

L’ipoacusia è una condizione più o meno invalidante che colpisce non solo gli anziani e causa un generale abbassamento della qualità di vita. L’utilizzo di dispositivi acustici è spesso limitato in quanto risulta tuttora causa di stigma sociale ed il loro non-utilizzo favorisce lo stato di isolamento della persona affetta da ipoacusia. Secondo un recente studio, gli AirPods Pro possono essere utilizzati con successo come amplificatori acustici nei pazienti con ipoacusia lieve o moderata. Questi sono infatti risultati conformi agli standard e, in ambienti silenziosi, hanno mostrato performance comparabili a quelle degli amplificatori acustici. Seppur non perfetti, il loro utilizzo in questo contesto può aiutare ad abbattere le barriere di isolamento sociale e migliorare la vita di queste persone

L’ipoacusia, ovvero il “sentire meno”, consiste nell'incapacità, parziale o totale, di percepire un suono in una o entrambe le orecchie. Questa può essere definita lieve, moderata, grave o profonda in base alla gravità dei sintomi, definita da un test dell’udito che misura il suono più basso (in decibel) che la persona è in grado di sentire.

Vi sono principalmente due tipi di ipoacusia, quella cosiddetta “di trasmissione”, cioè quando l’orecchio esterno non conduce bene il suono, che si associa a malformazioni dell’orecchio, ad infiammazioni e traumi fisici, e l’ipoacusia “neurosensoriale”, dovuta a problemi dell’orecchio interno o del nervo acustico.

Le cause, che quindi possono essere sia di tipo genetico che non, dipendono da molti fattori, e si differenziano in base all’età del paziente. Le malattie infettive sono tra le principali cause di ipoacusia nei neonati (e.g. rosolia, sifilide) e durante l’infanzia (e.g. meningite, morbillo e parotite endemica), mentre a qualsiasi età determinate malattie (e.g. ipertensione, diabete, ipercolesterolemia), l’esposizione a rumori forti, la presenza di corpi estranei o traumi fisici possono portare ad una perdita di capacità uditiva. Tuttavia, la prima popolazione a cui pensiamo parlando di problemi d’udito è quella anziana. Con l’avanzare dell’età si possono sviluppare dei disturbi dell’udito (presbiacusia), che si sviluppano generalmente in maniera graduale e progressiva.

Anche se negli anziani è generalmente una condizione socialmente più accettata, in qualsiasi fascia d’età l’ipoacusia può essere invalidante. Nei bambini può influire sullo sviluppo del linguaggio e sulle sue capacità cognitive, mentre nell’adulto può influenzarne l’attività lavorativa. Questa condizione può quindi portare ad un notevole peggioramento della qualità di vita della persona che si trova a disagio nella quotidianità e che, spesso, preferisce evitare l’utilizzo di apparecchi acustici di supporto pur di evitare lo stigma associato ad essi. In tutti i casi la condizione finale risulta di forte isolamento sociale. Inoltre, l’acquisto di un apparecchio acustico (applicato dall’audioprotesista e ideato per essere utilizzato in maniera continuativa) o di un amplificatore acustico (che amplifica equamente tutti i suoni e destinato a un utilizzo non continuativo) richiede la disponibilità di una somma di denaro che non sempre è compatibile con il budget familiare, nonostante le possibili sovvenzioni statali.
In sostanza, questi dispositivi acustici aiutano a sentire meglio, ma sono costosi e soprattutto poco accettati.

Dove entra in gioco la ricerca in tutto questo? Che cosa c’è di nuovo?
Uno studio di recente pubblicazione ha messo a confronto le performance di certi tipi di cuffiette personali con quelle degli amplificatori acustici in soggetti con ipoacusia lieve o moderata. Ne è emerso che gli AirPods Pro sono risultati conformi a molti degli standard elettroacustici richiesti per gli amplificatori acustici e, quindi, possono potenzialmente essere utilizzati come tali.
Nello studio, a 21 partecipanti con ipoacusia lieve o moderata venivano lette delle brevi frasi e poi chiesto di ripeterle indossando diversi modelli di dispositivi acustici, o nessuno. Tra questi, gli AirPods Pro hanno prodotto risultati comparabili a quelli degli amplificatori acustici quando testati in ambienti silenziosi, mentre delle differenze sono state riscontrate in presenza di rumori di fondo. Seppur entrambi i tipi di AirPods (basic e Pro) fanno uso della app Live Listen come amplificatore del suono, solo la versione Pro è dotata della funzione noise cancelling, che può spiegare le differenze di performance tra i modelli.

L'utilizzo di AirPods in questo contesto, seppur con dei limiti, può portare ad un miglioramento nella vita delle persone con ipoacusia lieve o moderata in quanto mostra vantaggio sia a livello economico che soprattutto a livello di accettabilità sociale, visto l’ampio utilizzo di questi dispositivi nel quotidiano di tutti noi.

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