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Il Covid aumenta il rischio di incidenza del diabete di tipo 1 e di tipo 2 nei 30 giorni successivi alla fase acuta dell’infezione
Una ricerca dell’Università di Padova ha mostrato come il metabolismo del glucosio aiuti a controllare l’elasticità e la tonicità delle pareti, rafforzando l’elastina
La Nota AIFA 100 introduce un passaggio molto atteso: estende la possibilità di prescrizione di trattamenti per il diabete mellito tipo 2 anche al medico di base e a tutti gli specialisti del sistema sanitario nazionale. Nello specifico, questi possono prescrivere inibitori del SGLT2, agonisti recettoriali del GLP1, inibitori del DPP4 e loro associazioni, assicurando quindi di offrire a tutti i pazienti diabetici il miglior trattamento possibile, basato anche sulla prevenzione delle complicanze cardiovascolari e renali, anche senza essere seguiti da uno specialista. La Nota 100, quindi, definisce la rimborsabilità dei farmaci e si propone come un documento di indirizzo per la corretta scelta terapeutica per i pazienti affetti da diabete mellito tipo 2
A seconda del grado di severità della patologia diabetica il Long Covid può peggiorare lo stato di salute del paziente diabetico. Le persone con diabete e obese che contraggono l’infezione hanno un rischio di maggiore di contrarre sintomatologie gravi dovute al SARS-CoV-2
Il Dr. Emanuele Valeriani del Policlinico Umberto I di Roma in questo vademecum ci parla di quali sono le terapie ottimali nella PAD, per la riduzione del rischio di MACE e MALE.
La recente pubblicazione di pharmakon affronta il tema dell’importanza del ruolo del farmacista non solo come dispensatore di farmaci, ma, come la recente pandemia ha fatto comprendere, come presidio sanitario a tutto tondo, in grado di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini di fronte a condizioni croniche come il diabete
La malattia di Parkinson è una delle condizioni neurodegenerative più comuni e il numero di persone colpite è in continuo aumento. Ci sono però delle novità in merito e derivano dal mondo del diabete. Infatti, uno studio italiano ha recentemente scoperto che i pazienti che assumono farmaci antidiabetici sviluppano la malattia di Parkinson in media 6 anni dopo rispetto alle persone che non li assumono. Questo suggerisce che i farmaci antidiabetici potrebbero avere proprietà neuro-protettive e potrebbero essere utilizzati per prevenire o ritardare l'insorgenza della malattia
Uno strumento di supporto alla pratica clinica in cui il Dr. Angelo Porfidia ci parla di prevenzione cardiovascolare (CV) primaria con gli antiaggreganti nei pazienti con diabete mellito e rischio CV variabile
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