Article 11 aprile 2022

Creata una nuova molecola per proteggere e curare dal Covid-19

Lo riporta uno studio, pubblicato su Nature: è stata ideata una molecola in grado di prevenire le infezioni da Covid-19. Questa molecola può essere spruzzata nel naso, ed ha un effetto profilattico e terapeutico, ma solo se usata entro le prime 12 ore dal contatto con il virus. La molecola, applicata su topi ingegnerizzati con recettori umani per il virus SARS-CoV-2, impedisce l’entrata del virus nelle cellule. Questi risultati sono molto promettenti

Secondo una recente pubblicazione di Nature è stata creata una nuova molecola in grado non solo di prevenire l’infezione da SARS-CoV-2, ma che può inoltre migliorare la prognosi di un soggetto contagiato. Ma come funziona e perché è così promettente?

Si tratta di un peptidomimetico (chiamato N-0385), ovvero una molecola disegnata per imitare un peptide biologicamente attivo. Questo va ad agire sul sito attivo di una specifica proteasi umana (TMPRSS2) la quale viene sfruttata dal virus nel suo ciclo vitale. Difatti, a seguito del legame della proteina virale spike al recettore ACE2 (angiotensin-converting enzyme 2), la proteasi TMPRSS2 taglia la proteina virale, innescando la fusione del virus con la cellula dell’ospite e dunque permettendone l’entrata. Bloccare l’azione di questa proteasi significa dunque prevenire l’entrata del virus nelle cellule del soggetto contagiato. A questo scopo è stato creato N-0385.

Gli studi condotti ne hanno dimostrato l’efficacia. Infatti, in cellule epiteliali polmonari e versioni miniaturizzate di colon umani, il pretrattamento con N-0385 inibisce l’infezione virale anche a dosi molto basse (nanomolari). Molto interessanti sono gli studi condotti sul modello murino, nel quale è stata indotta l’espressione del recettore umano ACE2 (non presente in topo). Quando i topi contraggono il virus SARS-CoV-2, questi diminuiscono di peso ed hanno un’elevata probabilità di decesso. Tuttavia, se i topi venivano pretrattati con N-0385 dal giorno prima dell’infezione, e poi trattati per altri 3 o 7 giorni (anche una sola somministrazione al giorno), la perdita di peso era fortemente ridotta, e la sopravvivenza significativamente migliorata. Non solo, ma trattare questi topi con N-0385 12 ore dopo l’esposizione al virus ne migliorava notevolmente la prognosi. Il metodo di somministrazione? Un semplice spray nasale.

Questa nuova molecola riesce dunque sia a prevenire l’infezione che a procurare benefici terapeutici, proponendosi come un ottimo potenziale antivirale contro il Covid-19. Le criticità evidenti riguardano le tempistiche: trattare entro le prime 12 ore dal contagio è molto spesso impossibile in quanto non si sa di esser stati contagiati. Tuttavia, i vantaggi restano numerosi. Innanzitutto, la formulazione come spray nasale rende la somministrazione semplice e fai-da-te. Inoltre, il prodotto viene applicato dove serve, evitando una somministrazione sistemica non necessaria. Non meno importante, la scelta di una proteina umana e non virale come bersaglio terapeutico comporta una minor pressione evolutiva sul virus stesso, quindi è meno probabile che si creino varianti resistenti. A questo proposito, N-0385 è risultato efficace contro le quattro varianti testate (alfa, beta, gamma, delta) e il sito su cui agisce la proteasi sembra essere poco variabile.

Questa molecola si propone dunque come un efficace antivirale contro le diverse varianti di Covid-19, che agisce specificamente sulle vie aeree, da utilizzare appena possibile dopo il contagio, ed in eventuale combinazione con altri farmaci. Non possiamo che augurarci che tali risultati siano confermati anche nell’uomo e, se così fosse, N-0385 sarebbe davvero una promettente arma in più nella gestione di questa crisi sanitaria globale.

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