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I recenti risultati di uno studio clinico in fase 3 di un farmaco sperimentale per la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) preannunciano, finalmente, un cambiamento di prospettiva terapeutica della SLA da superossido dismutasi 1 (SOD1). Tofersen ha dimostrato di rallentare in maniera significativa la rapida progressione della SLA e di migliorare la qualità di vita dei pazienti.
L’osteoporosi è una malattia associata all’invecchiamento e tipicamente “al femminile”: essa, infatti, colpisce prevalentemente le donne che gli uomini. Nonostante ciò, questa condizione non è da sottovalutare nel genere maschile, in quanto diversi studi hanno dimostrato come le fratture negli uomini siano correlate ad un maggior rischio di morbidità e mortalità, rispetto alle donne. È importante, dunque, eseguire una corretta diagnosi della malattia ed intervenire con la strategia terapeutica più appropriata, a seconda del tipo di paziente
Un nuovo interessante studio ha suggerito un approccio terapeutico innovativo per il trattamento della malattia di Alzheimer, una patologia ancora difficile da curare. Secondo i risultati di questa ricerca preclinica, un piccolo peptide somministrato per via intranasale potrebbe proteggere i soggetti affetti da Alzheimer dagli effetti neurotossici della proteina beta amiloide ed inibire la formazione di aggregati della proteina stessa, prevenendo o arrestando la progressione della malattia
Il presente manoscritto, a cura del Prof. Walter Grassi, Ordinario di Reumatologia Università Politecnica delle Marche, e del Dott. Massimo Magi, Medico di Medicina Generale, ASUR Marche AV2, si propone come una roadmap nella gestione del paziente con dolore osteoartrosico: dall’analisi delle diverse linee guida alle sfide ancora aperte, passando per la pratica clinica. Un documento di riferimento e di facile lettura in cui trovare spunti utili per la gestione quotidiana del paziente con dolore osteoartrosico
Le cellule tumorali sono altamente capaci di eludere il sistema immunitario. Una nuova e interessante scoperta sembra aprire la strada ad una strategia terapeutica più efficace contro le cellule tumorali che mira da un lato a potenziare il sistema immunitario e dall’altro a bloccare la crescita della cellula neoplastica. Un gruppo di ricercatori dell’Università della California ha scoperto un nuovo farmaco che è in grado di riconoscere e legare covalentemente la proteina KRAS mutata all’interno della cellula per poi esporla sulla superficie cellulare dove tale complesso viene riconsciuto dal nostro sistema immunitario. In questo modo la cellula tumorale viene “etichettata” come tale per essere distrutta dal nostro organismo
Lo stato epilettico è una condizione patologica che determina l’insorgenza di una crisi epilettica che potrebbe rivelarsi prolungata. Il trattamento farmacologico dello SE dovrebbe essere iniziato il più precocemente possibile per prevenire le possibili conseguenze a lungo termine a livello cerebrale e per evitare che si passi attraverso le varie fasi dello SE sino alla condizione di SE super-refrattario